Mortal Kombat: un gioco che ha lasciato il segno (nel bene e nel male) | Videogiochi da ricordare
Il primo Mortal Kombat non mancò di lasciare il segno nel mondo dei videogiochi e anche di sollevare qualche preoccupazione. Mentre le recensioni di Mortal Kombat 12 affollano la rete, ecco invece una retrospettiva dedicata a Mortal Kombat 1.
Nell’Ottobre del 1992 i picchiaduro erano una delle principali colonne portanti del videogioco. In sala giochi ci si poteva già sbizzarrire da anni con calci, pugni e mosse segrete. Ma c’era ancora una cosa che mancava all’appello: fare a pezzi l’avversario. Fu proprio Mortal Kombat a sopperire a questa carenza introducendo le Fatality.
Caratteristica che aiutò Mortal Kombat ad emergere è il connubio tra il fascino orientale che pervade l’opera, l’atmosfera mistica e magica e, ovviamente, le arti marziali. Esteticamente MK prendeva molti spunti dall’iconografia popolare di quegli anni: non a caso alcuni lottatori ricordavano Hollywood: Liu Kang ricordava Bruce Lee, Jonny Cage faceva le spaccate alla Jean Claude Van Damme, Raiden e Shang Tsung ricordano molto i cattivi visti nel film cult Grosso Guaio a Chinatown del 1986.
Il Mortal Kombat è un torneo in cui i guerrieri lottano per spezzare o preservare l’equilibrio che governa le forze del bene e del male sul nostro pianeta. Shang Tsung, un malvagio stregone, deve vincere anche l’ultimo Mortal Kombat per permettere alle forze oscure di invadere la Terra.
Ovviamente le Fatality furono l’attrattiva principale. Eseguendo una particolare sequenza di tasti una volta apparsa la scritta Finish Him a seconda del guerriero da noi scelto avremo a disposizione una tecnica che ci permetterà di porre fine alla vita dell’avversario.
La violenza di Mortal Kombat è resa ancora più cruenta dall’aspetto grafico: grazie alla tecnica del motion capture i combattenti godettero di una resa estetica più convincente che conferì all’opera un realismo mai raggiunto prima.
Per Mortal Kombat vengono spesso citati insieme Ed Boon, come capo della programmazione, e John Tobias come principale designer. Tobias verso la fine degli anni ‘90 si staccò dal brand MK mentre invece Ed Boon ci ha costruito la sua intera carriera essendo ancora oggi la figura di punta dietro allo sviluppo di ogni episodio della serie.
Mortal Kombat si aggiudica la medaglia al valore storico: il primo Mortal Kombat è stato un successone e ha avuto una grande diffusione che andò oltre il videogioco. In pochissimo tempo apparvero fumetti, film, serie tv, e merchandising di ogni tipo.
Il primo Mortal Kombat ha anche il ‘merito’ di aver inasprito le diatribe riguardanti la violenza nei videogiochi. Mortal Kombat (insieme a Doom, un gioco nel 1993) viene spesso citato come una delle opere che ha portato alla formazione dell’ESRB nel 1994, un ente di controllo dei contenuti dei software, fondamentalmente la versione americana del Pegi.
Mortal Kombat ha generato numerosi seguiti: molti estimatori della serie considerano il secondo il capitolo migliore. A partire dalla seconda metà degli anni ‘90 con Mk4 la serie ha provato per diversi anni a darsi al 3d con risultati dimenticabili. Fortunatamente nel 2011 Ed Boon e soci rinsavirono e col nono episodio tornarono alle 2 dimensioni probabilmente stimolati dal successo di Street Fighter 4 uscito qualche anno prima. Attualmente la segue sta proseguendo bene in 2d e questo Mortal Kombat 12 è in realtà una specie di reboot.
Tra gli spin-off di Mortal Kombat ho particolarmente apprezzato Mortal Kombat Shaolin Monks.
#mortalkombat1 #mkkollective
Other Videos By Nobu 4Games
Other Statistics
Mortal Kombat 1 Statistics For Nobu 4Games
Nobu 4Games presently has 119 views for Mortal Kombat 1 across 1 video, with his channel publishing less than an hour of Mortal Kombat 1 content. This makes up less than 0.99% of the total overall content on Nobu 4Games's YouTube channel.