Attirati dalla gioia
Papa: Poi tu hai fatto una domanda: “Cosa posso fare io per convincere i miei amici che la Chiesa non è così?”. Complimenti! Tu non hai detto: “Cosa devo dire?”. Perché se tu vai e dici, non ti crederanno. Tu devi fare. Fare le cose con gioia. E loro guarderanno e diranno: “Ma questa è pazza. Perché fa le cose così?” E tu: “No, vieni e guarda. Vieni a vedere”. La Chiesa cresce non per proselitismo, per attrazione, l’attrazione della testimonianza. Noi non siamo una squadra di calcio, un club che va a cercare aderenti. No. Noi siamo discepoli di Gesù, che cerchiamo di fare le cose che il Vangelo ci dice. E questo sempre fa scaturire la gioia. E loro vedono la gioia e dicono: “Perché sono così gioiosi?”. Questo succedeva nei primi tempi della Chiesa. Appena nata la Chiesa, dopo che è venuto lo Spirito Santo, la gente li guardava e diceva: “Ma guarda, sono felici questi! E come si vogliono bene tra loro! Non si “spellano”. Perché era gente la cui gioia attirava gli altri. Non si può vivere il Vangelo senza gioia: la gioia è condizione per vivere il Vangelo, capito? E se qualcuno di quelli che lavorano in parrocchia ha l’abitudine di fare colazione con il caffelatte “con aceto” cambi l’abitudine! E prenda il caffelatte e le farà bene!