Editoriale Siracusani indignati per la sfilata di moda L’evento beffardo si prende gioco di noi
a gente curiosa e senza scrupoli nonostante con questa Amministrazione la città sprofonda giorno dopo giorno nelle classifiche della qualità della vita, attende un evento da sudditi per dei regnanti, il cui lucroso business è intoccabile dalle finanze pubbliche.
Siracusa, la cui ospitalità è risaputa in tutto il mondo apre a questa inedita iniziativa: il decennale dell’alta moda di una maison internazionale.
Ogni società, in qualsiasi tempo, vive di feste e di presunta allegria per rompere la monotonia della vita quotidiana. Nel Medio Evo a Siracusa, come altrove, questi momenti di spensieratezza erano animati dai ‘giullari’.
Quindi si indica colui il quale faceva divertire la gente vessata dai tributi dell’imperatore. Adesso, ahimè in democrazia, in alcuni casi nel mondo il ‘giullare’ sostituisce lo stesso imperatore. Suscitavano l’interesse della popolazione per la loro capacità d’improvvisazione e amicizie d’alta corte.
Ma nel tempo in cui viviamo con la guerra in Ucraina in corso, il grano bloccato a causa del conflitto, yacht sequestrati agli oligarchi russi, tensione nei mercati internazionali, la crisi energetica, la povertà diffusa, sarebbe sconsigliato, da persone di buon senso, realizzare incontri e serate mondane tra ricchi. Per Siracusa addirittura sarebbe una dura provocazione con la crisi industriale incombente, il degrado e il disagio tra la classe sociale; questa Amministrazione vive fuori dal contesto sociale, vive dalle fiabe edulcorate.
Come due ‘signorotti’ dall’alta corte della finanza, ricchissimi sfondati, arriveranno in città a bordo con la loro città galleggiante, per organizzare un grande show, il ‘festival della moda’. Mentre i Siracusani si sentono indignati.
A fare da cornice agli eventi saranno piazza Duomo, il castello Maniace, l’area archeologica della Neapolis, palazzo San Zosimo e le zone balneari del Minareto e di Fontane Bianche (con un presunto concerto di Jennifer Lopez solo per vip). A partecipare agli esclusivi appuntamenti saranno circa 650 ospiti super-selezionati: vip, operatori del settore e della stampa nazionale ed estera, professionisti dell’alta moda, tecnici.
Nelle ipotesi per usare le scenografie naturali la cui bellezza unica è stata sancità dall’Unesco, pagheranno una marea di quattrini tanti da far risanare il debito pubblico di Palazzo Vermexio?
Assolutamente No!
Udite, udite, il Comune di Siracusa ha solo concesso il patrocinio gratuito e l’autorizzazione all’uso dei luoghi, anche per riprese e shooting fotografici.
Il Comune non si farà pagare neanche il copyright delle location mentre i cittadini sono vessati dai tributi non ultimo gli ulteriori aumenti della Tari
Tutto ciò, siracusani, vi sembra normale? Sol perché l’Amministrazione comunale è amica di questi due ‘signorotti’ dell’alta finanza concede la città come se fosse di sua proprietà a suo comodo? Ci chiediamo se si configurerebbe un reato? E/o si prefigurerebbe una condanna politica di ‘atti di omissione di mancati introiti’ ai danni della città? Nonché scarsa considerazione e sensibilità in favore dei suoi concittadini? Sarà? La città in ogni caso subirebbe un danno economico irreparabile.
Nel giugno 2014, sotto l’egida del sindaco Giancarlo Garozzo, per l’uso della serata di presentazione del loro spot, i due ‘signorotti’ che presentarono la pubblicità del profumo “Dolce”, per regia di Giuseppe Tornatore, girato a Noto e presentato, appunto, a Siracusa. Omaggiarono tre lampadari di Murano per arredare il teatro comunale, inoltre i due stilisti pagarono anche 20 mila euro per la serata.
Insomma, a prescindere il rapporto con l’«inconsciente» sindaco del Cga, incurante del valore del patrimonio di Siracusa, i due ‘signorotti’ (a quanto pare generosi a convenienza) potrebbero donare almeno un milione di euro nelle casse asfittiche di Palazzo Vernexio. Oggi prima di iniziare e non domani.
Il sindaco «superficiale» amico dei ‘signorotti’ rassicura alla cittadinanza che Ortigia non sarà interdetta, ma solo piazza Duomo, ridotta a mera passerella di oltre centro metri, dalla scalinata del Duomo fino alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia. Allora ci spieghi per eludere la piazza, come non saranno interdette le vie: Picherali, via delle Vergini, via Capodieci, via Castello Maniace, via della Conciliazione, Piazza Minerva, via delle Carceri Vecchie, via Santa Lucia alla Badia, via Saverio Landolina, via Collegio, via Consiglio reginale, via Amalfitania, via Cavour. Le ‘bugie’ dell’Amministrazione al solito hanno le gambe corte. In ogni caso il centro storico sarà completamente paralizzato grazie alle amicizie facoltose del primo cittadino che sono solo sue e non della città che verrebbe sfruttata ai minimi termini.
La produzione ha previsto un risarcimento da quantificare ai ristori che crediamo forse nella consistenza di un obolo, per i locali chiusi delle zone adiacenti alla sfilata. Protestano già gli esercenti di Marzamemi, località preposta all’iniziativa.