Game:

Fallout 3 (2008)

Duration: 30:48

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Fallout 3 - Montaggio Cinematografico

21-22 Agosto 2277
"Il sobborgo di Grayditch, a nord di Megaton, era invaso. Una colonia di creature degne del parto immaginario di uno scrittore fallito di seconda fascia agitavano le scialbe zampe spastiche sui cumuli di roccia e sui cadaveri delle automobili lasciate nel bel mezzo della strada a doppia corsia. Il nostro eroe aveva fatto una promessa, sapete: dal posto in cui proveniva e nel quale aveva passato infanzia e pubertà ogni promessa aveva un valore chiaro. Eccolo, abbandonare nuovamente l'accogliente Megaton, con la sua bomba ticchettante, per raggiungere la periferia della defunta Washington invocando il nome del ragazzino smagrito autorinchiusosi nell'abbraccio metallico di un rifugio Pulowski. Le creature squittivano ed espellevano letali vampate di fuoco in direzione del nemico; erano veloci, corazzate, gigantesche. Le case di Grayditch ancora fumavano a causa dei loro continui attacchi, scheletri d'infrastrutture si stagliavano annerite dalla terra asfaltata, incapaci di protestare, ormai, di fronte alla continua e inarrestabile orda di deperimento e sfacelo perdurante dai recessi della guerra atomica.
Tuttavia, la radiazione non era unica causa della mortale desolazione di Grayditch: quando il peccato originale dell'uomo moderno non recava una quantità bastante di dolore, ecco fare nuovamente capolino l'avida natura selvaggia nascosta nei meandri dei nostri cervelli. Diffidare delle metropolitane, imperativo categorico! I luoghi angusti e separati dal vivere comune sulla superficie sono da sempre stati preferiti dai malfattori, i razziatori, i ghoul, i mutanti e i senza cuore. La pista dell'inquietante mistero di Grayditch sembrava portare l'abitante del Vault proprio fra le antiche gallerie abbandonate, dove uno scienziato senza scrupoli, al seguito dell'abbandono forzato della superficie, aveva impiantato un laboratorio atto allo studio, la cura e la proliferazione di quei demoni sputafuoco...e della loro grande madre divina."

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