In dieci anni la città ha perso un esercito di giovani: via dalla Sicilia
Un’emorragia è quella che si è registrata a Siracusa (-16,8%) dai dati diffusi sabato dalla Cgia di Mestre in un report su denatalità e occupazione. La città di Archimede perde un esercito di giovani che emigrano, risultando quarta città in Sicilia.
Nella triste classifica del vuoto generazionale under 34 posiziona il territorio siciliano al quinto posto, superato, in termini percentuali solo da Sardegna, Calabria, Molise, Basilicata. In valori assoluti, però, l’Isola risulta addirittura prima, con (esattamente) 190.205 giovani in meno in dieci anni, mentre tra le province italiane, e stavolta per variazione percentuale, nella top 20 del deficit più alto troviamo Messina (-19%), Enna (-18%), Caltanissetta (-17%) e Siracusa (-16,8%). Seguono a stretto giro Agrigento e Palermo (entrambe a -16%), Catania (-13,8%) e Trapani (12,3%), con Ragusa, invece, più distaccata, a -9%.
C’erano una volta, nell’Isola, 200 mila giovani circa, un quarto dei quali nella città metropolitana di Palermo, e attenzione, non moltissimo tempo fa, ma nel 2013 appena. Poi, tra una crisi economica e l’altra, il piccolo, grande esercito di siciliani d’età compresa fra i 15 e i 34 anni è andato via via assottigliandosi, fino a raggiungere, nel 2023, un calo del 15,3% nell’arco di un decennio: più del doppio rispetto all’ammanco segnato in scala nazionale, pari a -7,4% per quasi un milione di persone in meno della stessa fascia d’età.
Ma anche in questo caso, se si considerano i numeri assoluti, il ranking quasi si ribalta, tanto che Palermo, con un ammanco di 50.094 giovani, risulta prima provincia in Sicilia e seconda a livello nazionale dopo Napoli, che supera quota 90 mila.
Le cause del vuoto? Il dossier, come detto, è incentrato sulla denatalità, ma in un’Italia sempre più vecchia, la Sicilia, come dimostrano i numeri diffusi recentemente dall’Istat, rispetto al tasso di fecondità tricolore, pari a 1,24 figli per donna, continua a difendersi con un 1,35, una quota.
Le cause del vuoto? Il dossier, come detto, è incentrato sulla denatalità, ma in un’Italia sempre più vecchia, la Sicilia, rispetto al tasso di fecondità tricolore, pari a 1,24 figli per donna, continua a difendersi con un 1,35, una quota superata solo dal ben più ricco (per reddito) Trentino.
Entro il 2027, difatti, in tutto il Paese, fa notare la Cgia, serviranno tre milioni di addetti in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione, e se a legislazione vigente «nei prossimi cinque anni quasi il 12% degli italiani lascerà definitivamente il posto di lavoro per raggiunti limiti d’età, con sempre meno giovani destinati a entrare nel mercato occupazionale “rimpiazzare” una buona parte dei pensionati diventerà un grosso problema, per tanti imprenditori».
I rimedi? Secondo la Cgia «serve un patto sociale con gli immigrati che vogliono stabilirsi in Italia, perché alla luce della denatalità in corso nel nostro Paese, appare evidente che per almeno i prossimi 15-20 anni dovremo ricorrere stabilmente anche all’impiego degli extracomunitari.