VLOG - San Cristoforo, fraz. di Ispani - 4K
San Cristoforo, frazione di Ispani
Prosegue il viaggio attraverso il paesino di Ispani, oggi tocca a San Cristoforo, frazione di Ispani, la parte più alta del comune.
Non c’è molto da vedere, in quanto è veramente molto piccolo, ma nei suoi violetti si respira tanta storia.
Come molti borghi dell'entroterra cilentano, San Cristoforo nasce come luogo di riparo degli abitanti dei centri costieri dalle scorrerie saracene[3]. Analogamente ad Ispani, non avendo diritto di Comune o Borgo e non potendo costruire perciò fortificazioni, le abitazioni furono edificate in modo tale da ostacolare il più possibile eventuali incursioni, creando in tal modo un'urbanistica caratterizzata da stretti passaggi, strade piene di curve, in salita, con scalinate dagli ampi gradoni, case con mura compatte molto ravvicinate in modo da lasciare lo spazio solo per il transito di un carro, ed edificate almeno con il primo piano unite tra loro, senza lasciare vuoti e senza aperture verso l'esterno[2].
Il borgo venne costruito nella seconda metà del XV secolo, dopo le tre terribili incursioni corsare, che portarono alla distruzione di Policastro ed allo spopolamento dei paesi rivieraschi, da Scario all'odierna Capitello. Il Giustiniani lo riporta come casale della città di Policastro posto su una collina. Dice dei terreni non molto fertili e dei suoi abitanti (500). Il villaggio è menzionato nel censimento del 1648 (fuochi 34: ab. 170) e del 1669 quando risultava ancora dimezzato (fuochi 17: ab. 85) per la peste del 1656. L'Alfano scrive dei suoi 450 abitanti, il Bozza dei suoi 367 abitanti e ubica il villaggio alle falde del monte, presso il mare.[4]
San Cristoforo, come molti paesi del Meridione, nel corso del primo e secondo dopoguerra e fino agli anni sessanta, dovette subire la dolorosa esperienza dell'emigrazione verso le Americhe, prima, e verso i Paesi dell'Europa nord-occidentale e dell'Italia settentrionale, poi.
(Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/San_Cristoforo_(Ispani))
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