Zona industriale strategica ma il territorio è in pericolo
Nel territorio la povertà è in costante aumento e l’attuale politica è inerme, non ci sono progetti ne tantomeno finanziamenti per lo sviluppo del territorio, non c’è futuro, non c’è nulla, la zona industriale abbandonata a se stessa con la politica brava a farsi solo la campagna elettorale.
A Siracusa l’attuale politica superficiale si trastulla e non fa nulla per migliorare la propria gente, la qualità della vita; senza contare che demograficamente in città ci sono oltre 40mila famiglie, quindi quasi un terzo è sotto la soglia di povertà.
Tutto ciò è impressionante, si rimane basiti, scossi. Ci avviamo all’election day: regionali e nazionali. Tra poco più di sei mesi le Amministrative a Siracusa nel giugno 2023. Ci chiediamo, questi politici incapaci ancora ci provano a fare una campagna elettorale sulla pelle della gente? E la gente credulona ci crede?
Tutto sulla pelle dei nostri ragazzi che la politica incapace gli sta dicendo «potete andare, basta, avete finito». In questa provincia si andrà avanti solo con cassa integrazione, reddito di cittadinanza, pensionati. E’ questo il futuro della provincia di Siracusa?
L’aspetto più vergognoso di queste elezioni è che si propongono agli elettori siracusani le stesse persone che sono state responsabili dello stato in cui ci troviamo (rigassificatore ai tempi di Lombardo senza risultati dalla Regione e il conseguente declino (uomini vicino all’Mpa di Lombardo si presentano alle regionali); investimenti Lukoil ISAB ai tempi di Crocetta per la presentazione a Palermo di un progetto di rilancio dello stabilimento Isab, la ottimizzazione del processo di raffinazione nel rispetto dell’ambiente. Si trattava di un progetto ambizioso di circa un miliardo e 800 milioni di dollari che la Lukoil diceva di volere avviare entro il 2013 nello stabilimento Isab di Priolo. L’annuncio era stato del presidente della compagnia Vagit Alekperov a Palermo, solo che il Crocetta che doveva assolvere precisi compiti istituzionale, disertò l’incontro lasciando in sala d’attesa per tutta la mattinata il presidente della Lukoil. Vergogna, è così che si tutelano gli interessi del territorio (anche qui uomini di presunto centrosinistra sono in lista regionali).
Come non ricordare i mancati investimenti di conversione di ISAB ai tempi di Musumeci (adesso in un posto al senato e i suoi sodali anche loro in cerca di un posto al sole). «Sulla Raffineria Isab di Siracusa serve chiarezza. Il governo Draghi ci dica finalmente cosa intende fare del più importante polo energetico dell’Isola». Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con ipocrisia politica rivolto al premier e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, a seguito del paventato rischio di chiusura della Raffineria di Priolo, in applicazione delle sanzioni alla Russia. «Ogni scelta che il governo nazionale vorrà adottare - aggiunge il governatore siciliano - non può prescindere da una serena e attenta valutazione degli effetti che ne deriverebbero, in termini economici e sociali». Iniziativa che non ha fatto il suo governo con aiuti, doppia ipocrisia politica.
Che dire dei mancati investimenti di valorizzazione del Porto di Siracusa, interventi di recupero e valorizzazione per finalità turistiche della aree di costa e l’istituendo e devastante per gli agricoltori del Parco degli Iblei, che tocca tre province e rischia di ingessare ulteriormente la provincia di Siracusa già di suo ingessata al metodo utilizzato per la sua perimetrazione dato che 14 su 15 sindaci hanno dichiarato il loro dissenso; (adesso i presunti ambientalisti ‘opportunisti accattoni’ sono candidati alle regionali).