Editoriale Elezioni, scambio voto siracusani sott’accusa
I siracusani devono gettare la maschera sulla presunta contaminazione della compravendita di voti, il mercimonio, la vendita della democrazia per un compenso oscillante tra 30-40-50 euro a promessa a voto.
Ecco come si inquina la democrazia, votare un politico o un sindaco che ti corrompe per comprarsi il tuo voto, saresti un ‘cittadino venduto’; un uomo prezzolato senza idee e incapace, anziché votare un sindaco povero e onesto ma ricco di idee per risollevare un territorio e creare ricchezza alla collettività. Questo è il quadro elettorale, è chiaro senza riferimento a nessuno.
In quest’ottica è possibile che rientri quanto è accaduto alla Mazzarrona ove si ritiene opportuno verificare presunte vicende di voti prezzolati, alle elezioni regionali, dove elettori residenti nelle palazzine popolari hanno fatto confluire stranamente centinaia di preferenze in favore di un ‘signorotto’ sconosciuto della provincia in certe sezioni della zona, certificando a quanto pare, 150-200 voti a sezione. Ritorna la tanto deprecata compravendita di voti? Tutto sarebbe strano, non chiaro dell’attinenza del ‘signorotto’ candidato alle regionali con il quartiere Mazzarrona. Non sarebbe opportuno indagare a campione sui questi voti massicciamente confluiti in sezioni anomale sul singolo candidato?
Il timore fondato è che questi presunti ‘cittadini venduti’ siano prossimi a replicare ai nuovi afferenti delle amministrative 2023 della politica di Palazzo Vermexio, nella partecipazione della democrazia attiva della società. Ma il problema si pone anche in altre zone della città. E’ vergognosamente imbarazzante, illegale.
Ci chiediamo cosa possa cambiare ad cittadino prezzolato 30/40 euro a promessa voto, non cambia nulla, men che meno la vita. La sua coscienza rimarrà per sempre sporca. Come scriveva la signora Lucia: «Chi vende il suo voto è un vigliacco, doppiamente non solo come persona fisica ma anche nei confronti della società, per aver venduto il suo miserabile voto consegnando la città ad un presunto sindaco venduto alle lobby e comitati d’affare affinché la città rimanga com’è e lucrare sui piccoli appalti e/o sugli affaristi incancreniti, feudatari del territorio di Palazzo Vermexio. Ecco chi sarebbero i traditori della vita siracusana: i vigliacchi».
Oltre agli elementi negativi come i vigliacchi, venditori di voto, delle loro famiglie e del futuro dei loro figli; dobbiamo considerare l’elevato astensionismo (che sono gli indignati e persone oneste) che ha caratterizzato le recenti elezioni, poi, dimostra, oltre alla naturale disaffezione dei cittadini, un preoccupante segnale di vera e propria sfiducia nei confronti della politica siracusana incapace. L'affluenza si ferma al 64%, dieci punti meno del 2018.
L’opinione pubblica ha perciò bisogno di trovarsi al cospetto di una società consapevole e seria, un assetto politico chiaro, costruito intorno a determinati valori condivisi e sostenuti dai cittadini onesti, caratterizzati da una visione non contrastante sui grandi temi dell’attualità e non interessati soltanto alla distribuzione di interessi di parte.
Il Voto di scambio, clientelare, comprato o venduto per poche decine di euro, lascia l’amarezza sulla libertà di pensiero e alla rinuncia dei propri diritti della libertà e della democrazia per sé e per gli altri.