L’ex Provincia chiude l’accordo, affare da 3 milioni di euro: «Autodromo venduto a società australia
Venduto l’Autodromo di Siracusa. Il circuito di proprietà dell’ex Provincia passa in mani private ad una società australiana, la Methaphor Corporation Pty.
In prima battuta l’offerta pervenuta all’Ente, per l’acquisto del Circuito di Siracusa, era di minore entità, intorno ai 2 milioni di euro, rispetto alla base d’asta. Successivamente l’importo è divenuto trattabile, al rialzo però, arrivando a chiudere la sola ed unica offerta di vendita pervenuta a 3.050.000 di euro, anche in virtù dell’intercessione della commissione speciale che ha l’incarico di gestire il default della ex Provincia.
Un’osservazione imparziale e a scopo d’interesse collettivo è doveroso farla. Assieme al closing contrattuale è stato parallelamente presentato un piano di rilancio del circuito di Siracusa da parte della società acquirente? Perdipiù l’ex Provincia, garante del bene pubblico ormai ceduto, ha avuto l’abnegazione o anche la curiosità da ‘buon padre’ di famiglia e gestore della ‘cosa pubblica’ di accertarsi dell’interesse genuino e foriero di fecondi propositi dell’attuale società? E ancora i compratori forestieri, non pervenuti da un consolidato background, arrivati da oltreoceano hanno a che fare con la denominazione ‘hedge fund’ prerogativa dei cosiddetti fondi ‘compra e vendi’ con caratteristiche speculative? Chissà se questi leciti quesiti troveranno una risposta.
Fattostà che le casse vuote dell’attuale Libero Consorzio di Siracusa, potranno beneficiare così di un problema in meno anche se le condizioni economico-finanziarie dell’Ente sono a dir poco disastrose, addirittura da non poter pagare i dipendenti con regolarità, effettuare l’ordinaria manutenzione degli edifici che ospitano gli istituti scolastici superiori e delle strade provinciali in stato di perenne dissesto.
Gli altri beni in gestione al Libero Consorzio
Chiuso l’accordo per l’Autodromo, adesso l’obiettivo dell’ex Provincia si sposta in altra direzione, con l’intento di incassare altre somme dalla vendita del carcere Borbonico, un gioiello situato alle porte di Ortigia, a cavallo fra il quartiere della Graziella e quello Umbertino, chiuso da oltre 33 anni (prima del terremoto del 1990) ed in totale stato di abbandono.
Altro gingillo in vendita sarebbe il Teatro Verga, sempre incastonato nell’isola di Ortigia, con una base d’asta di oltre 3,7 milioni di euro, che fino ad ora non ha ricevuto nessuna avance da pseudo player e oggetto di piani di recupero che sono sempre divenuti fallimentari.