"Noi, bloccati sulla nave da crociera italiana che nei Caraibi nessuno voleva": parla una passeggera
Quattro giorni bloccati sulla nave senza mai toccare terra perché respinti da due porti per paura del coronavirus. La crociera nel mare dei Caraibi si è trasformata in un incubo per 4500 passeggeri, per la maggior parte italiani, sulla nave crociera Msc Magnifica che soltanto venerdì 28 febbraio ha ottenuto l'autorizzazione a sbarcare in Messico. Sara Simmini, 25 anni di Brindisi, il 23 febbraio con il suo fidanzato è partita da Miami. I due ragazzi sognavano questo viaggio da tempo. "Da domenica non abbiamo mai lasciato la nave -racconta la 25enne - Un componente dell'equipaggio non stava bene ed è stato sottoposto a dei controlli. Dopo ore è arrivato l'esito che si trattava di una comune influenza, nulla di più. Ma ormai era troppo tardi, e siamo andati via da Ocho Rios, in Giamaica, senza attraccare. In serata in camera è arrivata una comunicazione dove ci dicevano che neanche il giorno sarebbe scesi all'isole Cayman, il comandante non avevano ottenuto l'autorizzazione dalle autorità locali". Dopo cinque giorni questa mattina, mezzanotte ora legale, finalmente i passeggeri sono sbarcati in Messico. Resteranno qui per due giorni poi faranno ritorno a Miami, salta così l'ultima tappa alle Bahamas. Prima dello sbarco sulla nave ci sono stati momenti di tensione, si è consumata anche una rissa. Gli animi ormai erano surriscaldati. "Ci danno pochissime informazioni - racconta Sara - Qui ormai abbiamo paura anche a chiedere il termometro per una febbre da insolazione. C'è tensione e la situazione è degenerata". Per questi passeggeri la vacanza è ormai finita senza aver visitato nessun paese salvo il Messico . .a cura di Lucia Portolano
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