Servizio idrico, Tar rigetta il ricorso della Dam: la società potrebbe rivolgersi al Cga
0L’appello proposto avverso una sentenza del Tar per la Sicilia (Sezione staccata di Catania) può essere deciso unicamente dalla sezione giurisdizionale del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana, la quale a tutti gli effetti è una sezione del Consiglio di Stato.
Il Tar di Catania, il quale si è pronunciato martedì sull’ultimo dei tre ricorsi presentati da altrettante società (quello di Dam, socio unico di Siam), che chiedeva l’annullamento del bando. Il ricorso di Dam è stato rigettato dal Tar poiché l’impugnazione risultava ‘tardiva’ rispetto al termine perentorio dei trenta giorni.
Sostanzialmente il ricorso di Dam è stato presentato in corso di proroga, scadenza estesa fino alla data 13 novembre 2023, e non invece dal termine di presentazione delle offerte, il cui termine del ricorso doveva essere formulato nel originario fissato nel bando cioè il 28 settembre 2023.
Il Tar di Catania aveva rigettato inizialmente i ricorsi formulati in tempo di Ireti e di Suez International relativamente alla gara per la selezione del socio privato di Aretusacque, società mista pubblico-privata a cui sarà affidato il servizio idrico integrato nell’Ato di Siracusa. Ritenendo illegittimi alcuni aspetti del bando di gara.
La società Dam con i suoi legali, nell’udienza dello scorso 18 gennaio aveva sostenuto invece che il Rup (responsabile unico procedimento), ruolo ricoperto da Antonio Cappuccio, non avesse i requisiti previsti dalla legge, secondo la quale il predetto funzionario avrebbe dovuto avere un rapporto di lavoro con la struttura dell’Ati che ha bandito la gara. Il dott. Cappuccio in realtà non era in possesso di tale requisito in quanto dipendente del Libero Consorzio comunale.
Adesso si pone il proseguo giuridico amministrativo, cioè se il ricorso presentato in sede di proroga ha una valenza giuridica oppure no come ha asserito il Tar, oppure in quanto proroga sussistono i presupposti, sarà la società Dam a valutare con propri legali se fare ricorso al Cga nei termini previsti dalla legge.
Nel caso di proposizione al Consiglio di Stato con sede in Roma di un appello proponibile alla sezione giurisdizionale staccata di Palermo, la sezione del Consiglio di Stato non può decidere la causa, poiché la competenza funzionale della sezione staccata di Palermo è inderogabile, in quanto prevista da una disposizione attuativa dello statuto regionale, avente rango costituzionale, e non può dar luogo alla definizione del giudizio con una pronuncia del Consiglio di Stato con sede in Roma.
La preoccupazione è legata al fatto che nella gara più importante della storia della nostra provincia, per il valore complessivo di 1,2 miliardi di euro, di cui circa 400 milioni di investimenti, per trent’anni, è stata presentata una sola offerta, da Acea Molise.
In caso di accoglimento di ricorso la gara verrebbe annullata e bisognerebbe rifare tutto daccapo, questa decisione porterebbe ad una ulteriore proroga nel rapporto tra il Comune e la Siam.