Ex province, la consapevolezza della politica regionale di ripristinare elezione di primo grado
Si allarga il fronte politico di chi vuole ripristinare elezione di primo grado nelle ex province dopo il CdM impugnato lo scorso martedì la legge dell’Ars che prevede l’ennesimo rinvio: «Violati i principi di democraticità di cui all’articolo 1 comma primo della Costituzione».
Nell’impugnativa il CdM ricorda che dal 2015 ad oggi, la Regione ha rinviato ben undici volte le elezioni degli organi dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane prorogando contemporaneamente la gestione commissariale degli enti di area vasta.
Per il Consiglio dei ministri «si porrebbero inoltre in contrasto con il principio di ragionevolezza desumibile dall’art. 3 della Costituzione», perché «la situazione di eccezionalità che poteva giustificare, nell’immediatezza dell’entrata in vigore della disciplina di riforma, la proroga originariamente disposta non può infatti porsi come plausibile ragione giustificativa delle successive 10 proroghe che si sono susseguite in un arco temporale di sei anni, ciò che stabilizza l’eccezionalità oltre ogni ragionevole limite».
«Siamo sempre stati assolutamente contrari al rinvio del rinnovo delle ex Province. Adesso, a sostenere la nostra tesi è anche il Consiglio dei Ministri che ha impugnato la legge dell’Ars che prevedeva l’ennesimo slittamento». Lo dichiara Totò Cuffaro, Commissario regionale della Dc.
I risultati di questi rinvii è visibile a tutti: strade prive di manutenzione, le scuole carenti di servizi e prive di sostegno nonché la totale assenza di programmazione per interi territori della nostra Isola. «Ricordo a chi ha poca memoria, che il nostro programma elettorale prevedeva l’elezione di primo grado dei nuovi rappresentanti. Tornare a rinnovare questi organi vuol dire ridare dignità alle istituzioni e responsabilizzare una nuova classe dirigente, vicina ai territori, che sappia rilanciare l’azione amministrativa e di sviluppo.
«Adesso, d’intesa con il presidente della Regione Renato Schifani, lavoreremo ad una legge regionale che ripristini l’elezione di primo grado dei presidenti delle province e dei consiglieri, così come avveniva prima. Noi siamo stati sempre favorevoli ad un’elezione diretta che renda direttamente partecipi i cittadini e non ad un voto di secondo grado», conclude Cuffaro.
Il Libero Consorzio di Siracusa potrebbe avere la sovranità popolare e la Regione indire regolari elezioni in Sicilia le quali, come recita il regolamento regionale, potranno essere indette in primavera-estate concomitante le amministrative a Siracusa oppure il autunno.