Siracusa Brogli elettorali, irregolarità nello spoglio «Accusati 4 presidenti di seggio, chiesto il
Le irregolarità alle amministrative del 2018 avevano creato un’inchiesta riguardante il reale valore della Democrazia a Siracusa evidenziata dall’avv. Ezechia Paolo Reale di Progetto Siracusa fautore del ricorso al Tar sulle possibile combine elettorali accertate.
La Procura delle Repubblica di Siracusa dopo un’inchiesta durata quasi 4 anni ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 presidenti di seggio nell’ambito delle irregolarità commesse in occasione delle elezioni amministrative del 2018.
Come avevamo scritto lo scorso 29 settembre rimarchiamo che le indagini furono condotte dalla Digos della Questura di Siracusa che aveva interessato sostanzialmente 30 soggetti indagati ma per 22 di loro, lo stesso pubblico ministero Andrea Palmieri, che ha coordinato l’inchiesta, aveva già chiesto l’archiviazione. Gli avvisi di conclusione indagini furono notificati a 6 persone ma solo per 4 è stato chiesto il processo.
L’istanza è stata sostenuta in udienza alla quale sono comparsi i sei imputati. Il rappresentante della pubblica accusa ha sollecitato una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Carmelo Brucculeri e Valeriano Demezia, mentre ha chiesto il rinvio a giudizio per Aldo Valtimora, Anna Rubino, Francesco Listo e Salvatore Lorefice.
“Siamo al cospetto di una rivoluzione elettorale, ritengo di essere soddisfatto, dichiara l’avvocato Ezechia Paolo Reale, non tanto della mia possibile elezione ma per un principio di ripristino della democrazia che nella nostra società si è smarrita”.
Nell’ultima udienza, però, dopo l’intervento dei legali della difesa e dell’avvocato Luca Partescano, patrocinatore di Ezechia Paolo Reale, che si è costituito parte civile, il giudice Carrubba ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto l’integrazione probatoria chiedendo al pubblico ministero di produrre le tabelle dello scrutinio che non sono state inserite nel fascicolo del dibattimento. Il giudice ha, quindi, fissato una nuova udienza per il 3 febbraio del prossimo anno per consentire tale integrazione documentale.
Il Tar di Catania, come si ricorderà, aveva accolto parzialmente quel ricorso che poi è naufragato davanti al Cga di Palermo. I giudici di primo grado, però, avevano trasmesso gli atti alla Procura aretusea perché accertasse eventuali responsabilità in capo a coloro che abbiano commesso quegli errori, culminate adesso con la richiesta di giudizio per quattro dei sei imputati.
Ricordiamo che nel giugno del 2018, il sindaco del Cga Francesco Italia, aveva vinto al ballottaggio proprio con Reale, subentrando a Giancarlo Garozzo, di cui era stato per 5 anni vicesindaco.
In quella occasione avvenne la sospensione della sua proclamazione, in riferimento all’accoglimento del ricorso presentato dello sfidante, Ezechia Paolo Reale, che denunciò delle irregolarità nello spoglio. Ma il Cga ribaltò il pronunciamento del Tar, facendo tornare in carica il sindaco pro tempore.