"Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per chi ha levato la mano su di lei. Non credo che la piccola Elena sarebbe d'accordo con quelle parole, come ogni bambino". Così il monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, nel corso dell'omelia per l'ultimo saluto a Elena del Pozzo. L'arcivescovo ha esortato i genitori a non insegnare ai figli "la violenza delle parole, né sui social, né sui nostri muri che sono sufficientemente imbrattati". Perché un bambino non è capace di "concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi". I bambini, ha sottolineato il monsignor Renna, "non sanno imbracciare armi né impugnare pietre: impariamo dai bambini, impariamo dalla loro semplicità".