Italiamania, Prandelli: Forti coi più forti
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La Nazionale è pronta a volare in Brasile. A mezzanotte gli Azzurri partiranno dall'aeroporto di Roma Fiumicino alla volta di Rio de Janeiro, dove atterreranno domani a mezzogiorno. Oggi giornata libera per i calciatori, mentre lo staff tecnico ha visto il video della partita amichevole pareggiata 1-1 ieri sera col Lussemburgo, analizzando i dati del recupero dei giocatori e pianificando il lavoro dei prossimi giorni nel ritiro di Mangaratiba. Sabato è in programma una doppia seduta di allenamento, mentre domenica l'Italia giocherà un'amichevole col Fluminense a Volta Redonda (calcio d'inizio alle 17.30 locali, le 22.30 italiane). Poi venerdì 13 giugno la squadra di trasferirà a Manaus, dove sabato 14 si giocherà la prima partita del Mondiale contro l'Inghilterra.
COSTA RICA - Nel girone dell'Italia, oltre all'Inghilterra (2-2 in amichevole con l'Ecuador firmato Rooney e Lambert), ci sono Uruguay (2-0 sulla Slovenia con gol di Cavani e Stuani) e Costa Rica. Proprio il ct colombiano della Costa Rica, Jorge Luis Pinto ha dichiarato in un'intervista al quotidiano La Repubblica in vista del Mondiale in Brasile: "Siamo pronti e il clima è con noi, passiamo il turno. La storia non gioca. Non temo nulla, mi chiamano esplosivo. Balotelli è incostante, a rischio espulsione".
PRANDELLI - Il ct dell'Italia, Cesare Prandelli ha dichiarato in un'intervista a Sette, in edicola domani con Il Corriere della Sera: "Italia, fidati di me. Non siamo i più forti, ma possiamo battere i più forti. Il Brasile è davvero formidabile, davanti fa paura e il centrocampo è solidissimo, la difesa forse un po' meno. Poi ci sono Germania, Spagna e Argentina. In Italia siamo troppo polemici e divisi, ma a volte nella polemica troviamo un surplus di forza e di convinzione. Non siamo un popolo di circostanze ordinarie, reagiamo solo dopo aver toccato il fondo. La mia Nazionale è come il nostro Paese, si carica in mezzo alle polemiche e può battere anche i rivali più forti. Mi aveva colpito vedere la grande squadra di Lippi, i campioni del mondo, fischiata senza motivo. Ci siamo posti il problema di ristabilire il rapporto con la gente. Non ci ha pesato, anzi ci ha arricchito andare a giocare a Quarto e a Rizziconi, su campi sequestrati alla criminalità, o in Emilia dopo il terremoto".
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