Le pietre parlano - "La rivoluzione di Costantino"
L’organizzazione amministrativa voluta da Diocleziano, che divise l’impero in quattro parti, si dimostra subito assai fragile. I figli degli augusti e dei cesari rivendicano il loro ruolo. A Roma Massenzio intende restaurare tradizione e culti pagani. Costantino scende in Italia per combatterlo. A Ponte Milvio avviene la famosa battaglia che deciderà le sorti della storia e del cristianesimo. Costantino vinse, secondo la tradizione, dopo aver avuto una visione della Croce e, a poco a poco, tradurrà la sua fede giovanile (era monoteista, fedele di un culto solare) nella fede cristiana. I tempi di questa conversione costituiscono ancora oggi un giallo che affascina gli studiosi. Sicuramente Costantino intuisce che il cristianesimo non può essere estirpato e che anzi può rivitalizzare l’impero grazie al modello di vita che propone ai membri della comunità. Costantino però da soldato e da uomo di stato qual è, non si limita a legittimare le chiese, ma intende influenzarle, e soprattutto pacificarle, visto che le divisioni al loro interno turbavano la pace dell’impero. Per cui convoca sinodi e concili tra cui il fondamentale Concilio di Nicea in cui si redasse il Credo che ancora recitiamo a Messa.
Costantino fonderà Costantinopoli e abbandonerà Roma, dopo aver dato avvio alla costruzione delle più importanti basiliche cristiane che esistono ancora oggi: tra cui la basilica di San Pietro e quella di San Paolo.
Papa Silvestro sarà così il primo Pontefice a sedere sulla cattedra apostolica al centro della magnificente Basilica di San Giovanni in Laterano, in origine intitolala al Santissimo Salvatore, la prima basilica ad essere costruita, insieme al battistero, con la magnificenza dei palazzi imperiali proprio grazie ai possedimenti dell’imperatore Costantino donati alla Chiesa.
Dopo essere stata perseguita per tre secoli, la Chiesa di Roma, in assenza di Costantino, diventerà di fatto l’erede della tradizione imperiale della città eterna. La storia insomma ha cambiato corso. Il cristianesimo attraverso il sangue dei martiri ha trovato la sua strada per diventare la luce degli uomini.
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“Le pietre parlano”, la docuserie di Alessandro Sortino, condotta dall’autore insieme a Claudia Benassi, giunto alla terza edizione, racconta la Roma dei cristiani del terzo secolo.
Prosegue dunque il racconto della storia della Chiesa di Roma ai tempi dell’impero romano, attraverso il viaggio nei luoghi che conservano la memoria dei fatti, tra archeologia, arte e memoria devozionale.
In tre puntate, i drammatici ed eroici fatti del terzo secolo dell’era cristiana. Da una parte la Chiesa non riesce più a stare nascosta: per sua natura tende ad emergere e portare alla luce la sua testimonianza, approfittando dei momenti di relativa tolleranza da parte di chi amministra il potere. Dall’altra la persecuzione dello stato romano cessa di essere episodica e si fa via via sistematica e organizzata, colpendo non più i singoli cristiani, come era in principio, ma proprio la Chiesa come comunità, come organizzazione e come gerarchia.
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