Aumentano in un modo vertiginoso i casi di «sextortion» in danno di adolescenti attraverso i social network. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale.
Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.
Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sé, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori. Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione.
«Occorre essere sempre più vigili sulla navigazione on line dei propri figli – afferma il dirigente del compartimento polizia postale Sicilia Orientale, il primo dirigente Marcello La Bella, all’Ansa – soprattutto quelli più piccoli. Sul nostro territorio, che comprende Catania, Messina, Ragusa e Siracusa, abbiamo diversi casi di vittime minorenni di sextortion e di revenge porn, anche nella fascia 10-13 anni. Quest’anno continueremo la nostra attività educativa nelle scuole sottolineando ancora una volta i pericoli di questi fenomeni».