Siracusa Ati, l’Assemblea territoriale idrica sceglie il modello misto ed è nei guai la Regione inv
Il servizio idrico nei prossimi anni sarà gestito da una società mista, l’Ati, l’Assemblea territoriale idrica formata dai sindaci della provincia, ha deciso di abbandonare la strada verso la costituzione di una società pubblica per la gestione del servizio idrico integrato. E si appresta a presentare un bando per individuare un soggetto privato che gestisca il servizio per l’intero ambito provinciale, ma ciò sarebbe stato interrotto con l’arrivo del commissario che è il capo di Gabinetto di quell’assessorato, Rosaria Barresi. L’assessorato regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, dipartimento Acqua e rifiuti, così ha inteso commissariare la nostra Ati per il mancato affidamento a un gestore unico del servizio idrico integrato. A confermarlo è lo stesso assessore regionale Roberto Di Mauro.
Insomma sarebbe un ‘atto dovuto’, che fa seguito alle indicazioni di legge e alle pressioni che Roma sta mettendo su questa vicenda, e che servirà adesso ad accelerare gli ingranaggi della macchina amministrativa ma il commissariamento, come intimato già in una lettera precedente dello stesso dipartimento regionale, arriva per inadempienza, cioè, quella di non essere giunto l’Ati, formato dai sindaci e presieduto dal primo cittadino del capoluogo, Francesco Italia, all’affidamento del servizio idrico integrato a un gestore unico per tutto l’ambito entro il termine del 7 novembre.
Per reazione alla lettera ricevuta dalla Regione, l’organismo, si è affrettato a riunirsi lo scorso 27 dicembre per deliberare in qualche direzione che permettesse all’iter di uscire dall’immobilismo. Ma anziché procedere con la costituzione della società pubblica, modello di gestione votato nel novembre del 2020 dalla stessa Ati, i sindaci hanno votato per una modifica nel modello di gestione. Ossia per il modello misto: 51% pubblico e il resto privato.
Questo ha innescato un altro percorso. Cioè, sarà necessario modificare il Piano d’ambito, che è lo strumento chiave di pianificazione, già approvato grazie a un lavoraccio portato a termine da un altro commissario, Giorgio Azzarello, stilare un nuovo statuto di società, appunto, mista. I due strumenti dovranno passare nuovamente dall’approvazione di tutti i consigli comunali della provincia e solo dopo si potrà procedere a una gara che coinvolga un soggetto privato nella gestione.