Siracusa Elezioni amministrative, la politica e i movimenti civici non esprimono i loro candidati
Ad un passo dal delirio politico per le amministrative di giugno per eleggere il nuovo sindaco e la nuova giunta comunale, ente sovrano della città. I partiti, i vari schieramenti e le liste civiche s’interrogano quale via scegliere e i nodi sciogliere nell’individuare il loro propabile candidato di talento e di valore da dare alla città di Archimede. Riceviamo una nota di Paolo Cavallaro di FdI sulla paralisi politica che coinvolge il panorama cittadino.
«La vittoria schiacciante del centrodestra a Palermo e Roma rappresenta una grande opportunità per la nostra città. Il centrodestra al governo sta dimostrando di avere capacità concreta di analisi delle problematiche e idee chiare di intervento, soprattutto a tutela delle fasce più deboli della popolazione.
«La forza del centrodestra è il pragmatismo che forse sta mancando a Siracusa, con il rischio concreto di non vincere la sfida per il prossimo Sindaco di Siracusa. Gli elettori hanno attribuito grosse responsabilità a tutto il centrodestra ed in particolare a Fratelli d’Italia, che non può ancora tergiversare nella scelta del candidato a Sindaco e nella definizione del programma di governo.
«La città sta vivendo uno dei periodi peggiori di governo degli ultimi anni, con un’amministrazione dedita a roboanti promesse e all’avvio di lavori inutili che stanno massacrando la viabilità e il verde pubblico e aggravando le condizioni di vivibilità per tutti i cittadini. Le questioni più importanti non sono nemmeno sfiorate dall’azione politica di questa amministrazione, che ha scelto arrogantemente di governare senza consiglio comunale per troppi lunghi anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
«I cittadini vogliono una città normale, dotata di un piano di trasporto pubblico, di parcheggi, di impianti sportivi sicuri e fruibili, di strade sicure e pulite, di luoghi di incontro per giovani e anziani. Invece si trovano a vivere una città caotica, insicura, non vivibile, trasformata in una grande e sconfinata periferia di Ortigia; isolotto tra l’altro trasformato in un quartiere di plastica, dove i cittadini vivono schiavi di un modello turistico appicicaticcio e non lungimirante che occupa tutti gli spazi in modo disordinato e caotico, estromettendoli dalla tranquilla vita quotidiana.
«Faccio un appello all’unità. Siracusa non può essere sacrificata sull’altare delle legittime ambizioni di tanti che, delusi dalle ultime elezioni politiche e regionali, vorrebbero spendersi in prima persona nel governo della città. Ci si chiuda a chiavi in una stanza per 48 ore e si esca solo dopo l’accordo. Il tempo sta scadendo, mentre i partiti della ex maggioranza cercano di darsi una nuova verginità approfittando della nota debole memoria dei siracusani».