Editoriale Amore amaro a Siracusa e nero amore al Vermexio
A Siracusa la politica è liquida, anzi liquefatta. Con gli elettori in fuga che si uniscono sempre più numerosi con i cronici astenuti, affinché redarguire la classe politica ad essere più seria e l’elettorato ad essere più maturo e cosciente nel voto. Politica sempre più ibrida e corrotta, con siracusani opportunisti che cambiano sempre posizioni politiche. Inaffidabili. Chi si contenta della superficie elucubra sul fatto che, qui da noi, più che altrove ma con eguale effetto sfarinamento, non c’è intesa sui candidati amministrativi. Se Atene piange(centrodestra), Sparta non ride (centrosinistra) per tentare di vincere alle elezioni amministrative a giugno del 2023 ma non è detto che vinca il centrodestra che si è aggiudicato le elezioni politiche e quelle regionali; ma anche il centrosinistra illuso e amareggiato di una effimera vittoria che non soddisferà l’operato.
E’ risaputo che nelle amministrative, per chi non l’avesse ancora capito, nell’ambito locale, prevale la credibilità e il valore del candidato, cioè l’importanza del soggetto nella società dove opera, l’uomo e il suo vasto curriculum.
Chi vuole approfondire per tentare di afferrare dinamiche più significative, avverte che il guazzabuglio candidature è conseguentiarerum, e a volte i nomi non c’entrano, mentre c’entrano invece le prospettive, i programmi, il posizionamento siciliano.
Ma sì… in questa città, siamo folli, gioiosio dementi?Perché solo dei folli, in una società come quella siracusana in profonda crisi, continua a proporre ai vertici della politica locale solo e soltanto i soliti personaggi riciclatiche sono stati deludenti.
Rivendichiamo la follia di aver messo a punto nei nostri editoriali un Report per la ‘Rivoluzione culturale’ e di ‘Disobbedienza civile’,che nessuno forse ha capito; in cui la stragrande maggioranza delle proposte sono a costo zero. Rivendichiamo l’idea di volere creare tantissimi posti di lavoro che si trovano nelle pieghe del nuovo sviluppodel Report, di svecchiare la politica e i consiglieri comunali. In questa città si vive di riciclati. Il riciclo forse l’hanno inventato i siracusani. Non per essere parsimoniosi, anzi inavvertitamente negletti.