Una frase intimidatoria indecifrabile, ‘squinternata’ con accanto una croce: «Storagi Giuseppina ricominciamo. La prossima di ‘sputanio’». Non si comprende il significato del tipo ‘calunnia, discredito’ e il cognome errato.
La scritta contro il presidente della sezione penale del Tribunale di Siracusa, Giuseppina Storaci, è apparsa su un muro in viale Santa Panagia, zona nord della città, dove si trova il Palazzo di Giustizia.
In foto: la scritta apparsa sul muro
Parafrasando che presuppone una attenta analisi dei versi, poco chiari e contenente diversi errori, come il cognome del magistrato. La presidente Storaci ha presentato una denuncia alla Procura di Siracusa, che ha aperto un fascicolo e trasmetterà gli atti ai colleghi di Messina per competenza.
Sull’accaduto è già al lavoro la Digos della Questura di Siracusa che sta svolgendo tutti gli accertamenti necessari ad individuare l’autore dello strano messaggio minatorio.
Non è la prima volta che la giudice è presa di mira. Alcuni anni fa altre scritte simili apparvero su un muro. In quel caso fu individuato il responsabile.
La solidarietà delle Istituzioni
Attestazioni di solidarietà sono giunte dal presidente del Tribunale di Siracusa, Dorotea Quartararo, e dal segretario provinciale dell’Associazione nazionale magistrati, Stefano Priolo.
«Le minacce alla dottoressa Storaci non riusciranno a scalfire il solido muro di legalità che le istituzioni siracusane hanno eretto da anni per contrastare i tentativi compiuti dalla criminalità e dal malaffare di inquinare la vita civile e democratica. Alla presidente della sezione penale del tribunale va l’incondizionata solidarietà personale, dell’amministrazione comunale e di tutta la città». Lo dichiara il sindaco, Francesco Italia.