Noto La ‘nobile capitale del barocco’ è fallita il civico consesso ha votato il dissesto finanziari
Ritorna ancora l’ombra del dissesto finanziario negli enti locali della provincia di Siracusa dopo il fallimento della ex Provincia Regionale di Siracusa, debiti per 280 milioni. Era il 2018 quando la ex Provincia Regionale di Siracusa fu dichiarata fallita e certificare il default dell’ente siracusano.
Anche Floridia l’8 settembre 2021 allorquando il consiglio comunale ha adottò la deliberazione di dissesto. L’ombra del dissesto sul comune di Lentini, nel vortice della gestione vincolata dovuta allo status di dissesto e le proposte di rendiconti consuntivi per le annualità dal 2014 al 2021.
Ricordiamo la vicenda giudiziaria del 2019 del «grande gioco di prestigio dei residui passivi e attivi del Comune di Siracusa» cui E non può sottrarsi il ragioniere capo del Comune di Siracusa, il dirigente Giorgio Giannì il quale è accusato di falso ideologico dalla Procura di Siracusa perché avrebbe messo in bilancio crediti inesigibili.
Vicenda che potrebbe esplodere alla vigilia delle amministrative 2023 quando si dovrà eleggere ol nuovo sindaco di Siracusa. E’ nel pieno di un’inchiesta presso la Procura di Siracusa la conduzione dei bilanci del Comune di Siracusa.
Ma ciò che non ti aspettavi era quello del Comune di Noto rinomata nel mondo per essere la capitale europea del barocco, o patrimonio dell’umanità, adesso è una «città fallita».
Il Civico consesso lo scorso martedì, presenti il responsabile del servizio finanziario del Comune, i revisori dei conti e i consulenti dell’amministrazione, ha deliberato – con dodici voti a favore e tre contrari – il dissesto finanziario dell’ente per 62 milioni di euro di debiti. Il primo atto di questa storia era stato già scritto lo scorso primo settembre, quando l’esecutivo municipale ha avviato la procedura di dichiarazione dello stato di dissesto finanziario a seguito del disavanzo risultante dal rendiconto di gestione relativo all’esercizio 2020.
Comuni in dissesto per delle gestioni scellerate dai sindaci privi di scrupoli. In buona sostanza, «il Comune non è in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, e non può fare validamente fronte ai crediti liquidi ed esigibili nei confronti dell’ente stesso». Un disavanzo che l’attuale amministrazione ha imputato ai dieci anni di gestione dell’ex sindaco Corrado Bonfanti, in carica dal giugno 2011 fino all’ottobre dello scorso anno.