Oltre gli ostacoli sociali: «Il valore e la dignità innegabili della vita umana»
La celebrazione della 46ma Giornata nazionale per la vita ha avuto luogo nella Cattedrale di Siracusa sul tema: La forza della vita ci sorprende. «Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?» (Mc 8,36).
Come ha evidenziato l’arcivescovo Francesco Lomanto, “il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha scelto questo tema per invitarci a vivere il mistero della vita e a compiere una profonda riflessione spirituale ed etica per approfondire e sostenere il dono prezioso della vita e la sua forza sorprendente”.
I coniugi Salvatore e Maria Grazia Cannizzaro, che insieme a mons. Tito Marino guidano l’ufficio della pastorale familiare della Diocesi di Siracusa, hanno evidenziato come “i vescovi italiani ci invitano a superare le visioni ideologiche che sono dietro alla mancata difesa della vita umana” che “ha solide ragioni che ne attestano sempre e comunque la dignità e il valore”, e ci ricordano che la promozione della vita è “un inderogabile impegno di fede e di amore”, sottolineando, in questo modo, la valenza ecumenica e religiosa della giornata”.
Salvo Sorbello
Salvo Sorbello, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari ha sottolineato come “in determinate situazioni si sia purtroppo incapaci di riconoscere il valore della vita, come in relazione alla cosiddetta morte su richiesta. Dobbiamo renderci conto che, ancora una volta, si tratta di vincere la cultura della morte, del suicidio assistito, che si va diffondendo per legge in alcuni paesi anche europei (Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Spagna e più di recente Portogallo), mentre ci sono sentenze che depenalizzano in diverse circostanze la morte procurata in Germania, Austria e Italia. E viene spesso usato il termine “prestazione”, un termine tipico dei trattamenti effettuati da un professionista sanitario, ma il trattamento in questi casi è “l’aiuto a morire”.
Sono poi intervenuti: Angela Nucifora, del Centro di Aiuto alla Vita, che opera a Siracusa da trentatrè anni e don Andrea Zappulla, responsabile dell’Ufficio diocesano della Pastorale Penitenziaria, che ha illustrato l’operato all’interno delle due strutture detentive di Cavadonna e di Augusta. Molto significative le esperienze descritte da Cinzia Cantone, della Chiesa Madre di Floridia e dai coniugi Carmela e Vito Gambilonghi, della Parrocchia Sant’Ambrogio di Buccheri.
Nella sua omelia, l’arcivescovo Lomanto ha sottolineato come “nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo.
Una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto e la si accolga con l’impegno a farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali. Papa Francesco ricorda che “il grado di progresso di una civiltà si misura dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili”.