In città sono iniziati i saldi estivi che coincidono con il debutto del nuovo Codice del consumo. In vigore dal primo luglio, modifica le norme su sconti, promozioni e liquidazioni ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online. Positiva la scelta fatta da tutte le regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Positive anche le attese: «Ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022», evidenzia il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni.
Così, dopo il maltempo prolungato che ha frenato gli acquisti primaverili ed estivi e soprattutto il caro-vita che incide ormai da tempo sui portafogli delle famiglie, le attese sono per una ripartenza delle vendite. Oltre 6 italiani su 10 (il 61%) già prevedono di approfittare degli sconti, come emerge da un sondaggio sulle intenzioni di acquisto per i saldi estivi 2023, condotto da Ipsos per Confesercenti. Un ulteriore 30%, invece, si dice pronto ad acquistare se trova l’offerta giusta.
Plaudono i consumatori. Per il Codacons in questo modo si evitano sconti «finti», perché scatta l’obbligo dei commercianti di indicare il prezzo praticato nei 30 giorni antecedenti l’avvio degli sconti e chi non si attiene alla nuova regola va incontro ad una sanzione da 516 a 3.098 euro. Anche l’Unc evidenzia che sarà dunque «più rischioso barare sugli sconti, anche se non impossibile», e per questo chiede che comunque si facciano controlli a tappeto.
Negozi, boutique d’alta moda e outlet si preparano dunque alle vendite scontate, che saranno sostenute anche dalla ripresa del turismo. Meno ottimista è però la Cna, secondo cui i saldi daranno di certo una mano, ma non riusciranno a ribaltare l’andamento negativo delle vendite di abbigliamento estivo, in particolare negli esercizi commerciali tradizionali.