Servizio idrico integrato, il Tar vuol vederci chiaro sui tre ricorsi presentati

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Il giudizio del Tar in merito alla gara per individuare il partner privato nella società mista per il servizio idrico integrato ha destato nuove preoccupazioni per Civico 4. I ricorsi presentati da Ireti S.p.A., Suez e Dam S.l. sollevano critiche legate alla rappresentazione delle prospettive economico-finanziarie, all’esiguità dei termini per le offerte e all’assenza di requisiti da parte del responsabile unico della procedura.

«La prima preoccupazione che riteniamo di dovere rappresentare agli occhi dei cittadini – dichiara Michele Mangiafico, leader del movimento – è legata al fatto che nella gara più importante della storia della nostra provincia, per il valore complessivo di 1,2 miliardi di euro, di cui circa 400 milioni di investimenti, per trent’anni, è stata presentata – alla chiusura del 13/11 – una sola offerta, da Acea Molise, come riportato dal quotidiano La Sicilia il 24/11/2023. Nessuna informazione, infatti, proviene dagli ambienti istituzionali, che lasciano molto a desiderare in quanto a comunicazione con la cittadinanza su un tema così delicato».

Un ulteriore motivo di preoccupazione è il possibile aumento delle tariffe idriche, non ancora comunicato ai cittadini da Francesco Italia, presidente dell’Ati idrico. Secondo il Piano Economico Finanziario, una famiglia di 3 persone potrebbe subire un aumento medio annuo del 30% nei primi dieci anni. Civico 4 solleva anche l’attenzione sull’adeguamento tariffario precedente, correlato all’acquisto di energia elettrica, che ha già comportato aumenti notevoli.

«Questo aumento – continua Mangiafico – si aggiunge a quello già subito con la delibera 6/2022 dell’Ati idrico, con cui Francesco Italia ha adeguato la tariffa ai criteri stabiliti dall’Arera nel 2017 (cinque anni dopo), motivando questa decisione con il rischio di un danno all’erario. L’adeguamento era uno dei presupposti giuridici per la richiesta di anticipazione finanziaria della Siam SpA, varata nella stessa seduta, per le maggiori spese per l’acquisto di energia elettrica, in base ad un’altra delibera dell’Arera ovvero la 229-22, secondo le modalità della circolare Csea 24/2022. Aumenti su aumenti.”

Infine, il cambiamento di modello di gestione verso la “società mista” preoccupa Civico 4, considerando che l’Ati idrico aveva precedentemente optato per la gestione pubblica attraverso un’azienda consortile. Civico 4 ribadisce la propria contrarietà al modello “privato è bello” del sindaco, sottolineando le perdite idriche del 67%, classificandoci al quarto posto in Italia, secondo un precedente modello di gestione affidato a una società privata. Il movimento 4 rimane vigile su questi sviluppi, con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini e garantire la massima trasparenza nella gestione dei servizi pubblici.

«La sentenza sul fallimento Sogeas del 28 ottobre scorso, sottaciuta finora dal sindaco, e il suo emendamento con la proposta di transazione per 6,2 milioni di euro tramite mutuo, mancando i soldi in bilancio, oltre a chiudere un altro capitolo della drammatica esperienza Sai8, che con i suoi comportamenti determinò il fallimento di Sogeas, “annacqua” non poco le prepotenti certezze che il Sindaco vanta sulla gestione privata dell’acqua”, conclude Mangiafico.

Queste argomentazioni sono state oggetto della diretta social tenuta questa mattina con Alessandro Acquaviva, responsabile del Forum provinciale per l’acqua pubblica.




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