Svincolo di Cassibile, il CAS si copre di ridicolo e chiede scusa apertura la prima domenica di lugl
Si tinge di giallo l’apertura dello svincolo autostradale di Cassibile, in prossimità del periodo estivo. Il comportamento ‘mendace’ del CAS il quale invece dovrebbe essere improntato ad una rigorosa onestà, in quanto ente istituzionale che si prende gioco dell’economia turistica.
Il ruolo delle strade e delle autostrade risulta centrale in Sicilia e nel territorio siracusano, il quale dovrebbe creare valore per il sistema.
Ricordiamo che lo scorso marzo con una decina di giorni di ritardo sui tempi previsti, aveva riaperto al traffico la rampa d’accesso all’autostrada, nei pressi della frazione di Cassibile, dopo i lavori per la riqualificazione con la posa di nuovo asfalto.
Nel mese successivo, ossia il 26 aprile, il Cas chiudeva lo stesso svincolo ma in direzione sud per consentire i lavori per la posa del manto stradale rinnovato. Il personale del Consorzio delle Autostrade Siciliane – che gestisce il tratto – ha proceduto con molta lentezza e trascuratezza nell’intervento tanto da arrivare ai giorni nostri in piena stagione estiva causando danni irreversibili all’economia turistica. Chi pagherà tutto questo? Chi risarcirà gli imprenditori del danno subito?
Dopo tante promesse ‘mendaci’ è trascorso il mese di giugno e del Cas nemmeno l’ombra, anzi qualche laconico messaggio domenicale per suscitare rabbia tra gli operatori turistici, l’ha fatto oggi: «La riapertura completa dello svincolo di Cassibile e la chiusura dei cantieri sull’Autostrada A/18 Siracusa-Gela (l’eterna incompiuta) è stata posticipata al prossimo fine settimana», ossia il primo weekend di luglio. Che vergogna un’istituzione che dovrebbe essere un riferimento alla serietà invece si copre di ridicolo.
Sempre nella nota il Cas rende noto che: «La ditta incaricata dei lavori non è riuscita a completare il cantiere entro il termine previsto. Il Consorzio per le Autostrade Siciliane si scusa per il protrarsi dei disagi , specialmente considerando l’elevato flusso di traffico verso le principali località turistiche e balneari della zona».
I cittadini e gli operatori si chiedono chi pagherà tutto questo? Chi risarcirà gli imprenditori del danno subito? Mistero siciliano scaturito dall’inprovvisazione.