Da alcuni giorni ormai siamo entrati nel vivo di una campagna elettorale che si concluderà con il rinnovo dei due rami del Parlamento nazionale e dell’Assemblea regionale. In tale contesto, il 25 settembre, ognuno di noi sarà chiamato ad effettuare una scelta di grande importanza dalla quale dipenderà anche il futuro del nostro territorio.
Viviamo in una provincia che ormai da alcuni decenni attraversa una situazione di forte crisi economica e sociale. Crisi notevolmente aggravata, ma non certamente innescata, dall’esplosione della pandemia da covid 19, dalla guerra russo-ucraina, e dall’attuale incontrollato incremento dei prezzi di energia e gas e con un’inflazione galoppante che ha raggiuto i livelli del lontano 1985. Sono convinto che le ragioni di tale crisi vadano ricercate principalmente nell’inadeguatezza della classe dirigente (politica, imprenditoriale e associativa) della nostra provincia, incapace di comprendere con il dovuto anticipo le mutazioni di contesto socioeconomico, e di elaborare una visione e una programmazione ragionata e condivisa indispensabile per governare e non subire il cambiamento.