Un gruppo di amici influenti in vacanza a Siracusa, da lontano fedelissimi lettori di Libertà Sicilia e dei nostri editoriali, hanno voluto verificare di persona le denunce che facciamo, la carenza dei servizi, la mancanza di strutture, il futuro, soprattutto avere le idee chiare sulla politica locale e di avere una opinione dei cittadini siracusani.
Prima di andare via ci hanno rilasciato visioni e riflessioni di grande interesse: sensibili, perspicaci, lungimiranti. Fra queste riflessioni ci ha colpito un motivo ricorrente: le conclusioni prendono sempre, letteralmente, la forma del congedo. La scelta poteva alludere, forse, al senso del naturale compimento di un percorso individuale compiuto di un amministratore locale.
Diversamente diventa il segno di un'apertura generosa e attiva verso il futuro. Un intrattenimento che indica una via, con la fiducia che, prima o poi, il cammino potrà essere condiviso da altri, per procedere oltre (con le parole di Kafka: «le vie nascono dal percorrerle»). Perché questa è la terra che abitiamo e continueremo ad abitare: prenderne cura è necessario.
Una Amministrazione che non provvede all’erogazione e alla gestione di servizi pubblici che vengono definiti tali in quanto servizi di interesse generale è una Amministrazione che ha fallito.
E’ risaputo che i servizi sono rivolti a soddisfare i bisogni di una comunità in termini di sviluppo sia economico che civile e di promozione sociale. Per questa ragione, l’erogazione dei servizi locali si ispirano ai principi di uguaglianza, imparzialità, partecipazione e tutela degli interessi degli utenti: dunque tutti i cittadini devono poter essere messi in grado di usufruire di tali servizi in termini di qualità e di accessibilità del servizio stesso.